Paolo Bruno, campione di coraggio, altruismo e velocità Sulle strade del Grappolo con la AM Sport
“Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”. Nel ritornello della canzone “La leva calcistica della classe ’68”, Francesco De Gregori spinge sui veri valori che un uomo come un calciatore deve dimostrare nella vita come sul campo per essere tale. Dal calcio al rally il passo non è brevissimo ma i valori, umani e sportivi, sono gli stessi. Lo sa bene Paolo Bruno che lo scorso fine settimana ha preso il via del Rally del Grappolo e, sulle colline attorno a San Damiano come un qualunque campetto di periferia, non ha avuto paura di ritirarsi quando stava dominando la sua classe al volante della Fiat Seicento Kit “made in” AM Sport. Dopo la prima speciale corsa il sabato, infatti, il taxista volante di Asti aveva un vantaggio di oltre dieci secondi sul primo avversario che dopo due speciali era salito a q tempo, rappresentano un’enormità e danno la misura delle qualità di un pilota e della supremazia del mezzo a sua disposizione. Lele Corollo, per l’occasione al suo fianco in veste di navigatore, è stato il primo spettatore di questa performance andata in scena nel piccolo teatro di una Fiat Seicento. Il coraggio di Paolo Bruno, assodate e sue qualità, si manifesta quando, dopo la seconda speciale il cavo della frizione della sua vettura decide di rompersi senza un perché così come in un giorno di sole può succedere che, all’improvviso si metta, a piovere: dispiace se non si è usciti con l’ombrello ma se capita, ci si bagna e pace. Visto il vantaggio e l’assistenza distante pochi chilometri, Paolo Bruno avrebbe potuto tranquillamente correre cambiando marcia “a orecchio”, arrivare là dove ad attenderlo c’era Antonio Marchio con un cavo nuovo che avrebbe sostituito in cinque minuti e l’episodio avrebbe colorato la storia di leggenda. Il coraggio di Paolo Bruno e anche il suo altruismo è stato quello di avere rispetto per il lavoro degli altri anteponendo al proprio legittimo interesse di successo quello della cura di un mezzo non suo che per Antonio Marchio e l’AM Sport rappresenta, oltre che un capitale, una fonte di reddito.
“Il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette quest’altr’anno giocherà con la maglia numero 7”, cantava De Gregori pensando a Nino. Paolo Bruno non ha le spalle strette e, forse, non giocherà mai con la maglia numero 7 ma, molto prima di quest’altr’anno, si farà, raccogliendo il successo che merita e che è solo rimandato alla prossima occasione. E a festeggiare a suo fianco ci saranno Antonio Marchio e la AM Sport.
Il prossimo appuntamento della AM Sport sarà in occasione della Susa-Moncenisio, lo storico slalom sulle montagne del torinese che vedrà al via, al volante della sua Fiat Seicento Kit, Antonio Marchio per una domenica con la tuta del pilota sopra quella del meccanico.