La AM Sport sui tre gradini del podio al Grappolo
Fine settimana di grandi lavori e altrettanto grandi soddisfazioni per la AM Sport impegnata con quattro vetture in assistenza al Rally del Grappolo, la competizione andata in scena domenica sulle colline astigiane tra Langa e Monferrato. Al via delle tre prove speciali da ripetere due volte per un totale di oltre sessanta chilometri contro il tempo, oltre agli annunciati equipaggi Bruno-Corollo e Bellini-Ballesio, entrambi al volante di una Fiat Seicento Kit, si sono aggiunti, all’ultimo momento, Jürgen Hohlheimer, driver tedesco assiduo frequentatore degli asfalti italiani, affiancato alle note da Massimiliano Gilardetti su Škoda Fabia S2000 e Daniele Ferrarotto, in equipaggio con Dario Barbin, su Peugeot 205 Rallye. La soddisfazione più grande ad Antonio Marchio, il titolare della azienda artigiana con base a Canale d’Alba, l’hanno regalata Jürgen Hohlheimer e Massimiliano Gilardetti, solitari in classe ma, comunque, tanto bravi da meritarsi il gradino più alto del podio posto al termine di un rally tanto impegnativo da vedere una cinquantina dei 173 equipaggi al via abbandonare prima del tempo. Dopo di loro, applausi per Daniele Ferrarotto Dario Barbin che, con nove concorrenti con cui fare i conti, il secondo posto in Classe A5 se lo sono sudato e guadagnato, prova dopo prova, chilometro dopo chilometro. A completare il podio della AM Sport ci pensano infine Paolo Bruno e Lele Corollo su Fiat Seicento Kit “made in” AM Sport, bravissimi a riscuotere il credito con la sorte aperto a San Damiano nel 2019 dove si erano dovuti ritirare in seguito alla banale rottura del cavo della frizione quando erano al comando della classifica e conquistarsi la terza piazza in una classe tanto affollata quanto combattuta. Tra i tredici pretendenti alla vittoria in Classe A0 – o anche solo di un utile piazzamento – c’erano anche Gabriele Bellini e Alice Ballesio sulla loro Seicento Kit in cerca di punti per la Coppa Aci Sport di zona di cui il Rally del Grappolo era la gara di apertura. Punti che l’equipaggio torinese, fermatosi dopo la prima speciale per un non perfetto feeling con la vettura e la voglia di non voler forzare troppo la mano, comincerà a cercare la prossima volta. La strada, in fondo, è ancora lunga e Antonio Marchio e la AM Sport che, anche qui, hanno saputo mettere in campo passione e professionalità, saranno sempre al loro fianco.